Un due tre... Stella
Gianluigi Stella, noto giornalista del Corriere della Sera, fa lo spiritoso moralista su di me perchè sarei andato in aspettativa dalla Rai tanti anni fa facendomi pagare i contributi previdenziali per la pensione da giornalista pur essendo stato eletto in Parlamento. L'accusa si basa sull'ignoranza costituzionale e sulla non conoscenza dei fatti. Strano per un giornalista no? Le cose stanno così: non ho scelto io l'aspettativa pagata dallo Stato. Non si poteva fare diversamente. A quel tempo pagava la Rai. Il meccanismo valeva per tutti i dipendenti, giornalisti e non di un ente pubblico. Anche lui, se venisse eletto oggi, non potrebbe esercitare la professione e andrebbe in aspettativa. Dal 1998 in poi, fino ad arrivare alla pensione, i contributi li ho pagati io direttamente, per quasi dieci anni. Ma la storia è anche più curiosa e la racconto tutta: quando fui eletto deputato molti parlamentari svolgevano il doppio lavoro, dal momento che nulla imponeva una scelta. Io mi misi invece subito in aspettativa volontaria. Anzi passavo per fesso allora e i colleghi mi dicevano:"ma perchè l'hai fatto?". Rivolsi quindi un' interrogazione all'allora presidente della Camera, Ingrao, in cui sostanzialmente dicevo che tutti gli altri parlamentari di diversi partiti facevano il doppio lavoro e che la Dc tanto vituperata, su quell'argomento, si comportava invece correttamente dal punto di vista dell'etica. Scoppiò un putiferio. L'interrogazione non fu accettata, risposero gli uffici, perchè si faceva riferimento a dei colleghi, ma in Rai l'aria divenne irrespirabile. Si riunì il consiglio d'amministrazione e la vicenda si ingigantì al punto che tutti i colleghi deputati-giornalisti mi guardarono storto per mesi. Poi, dopo qualche tempo, fu presa la decisione che l'aspettativa fosse obbligatoria per gli eletti in maniera automatica.
Per cui Stella sbaglia di grosso. Ma per i magistrati che si mettono in pensione volontariamente anche prima dei cinquant'anni non c'è scandalo invece se prendono la pensione anticipatamente e contemporaneamente lo stipendio da parlamentare. Gli autori della Casta sanno di chi parlo. Se la cosa avesse interessato me sarebbe accaduto di tutto. Non interessa me e dunque...non se ne parla. Spero solo che nella seconda edizione nel libro certe cose possano essere raccontate per come sono, e non per come si crede che siano.
Ora il ceppalonese clone vuol pure passare per persona corretta e dalla morale ineccepibile.
Perché non fa il nome di Di Pietro? Ha paura di essere, giustamente, querelato? Ha paura di perdere la causa ed essere sputtanato ancor di più?
Ma chi crede di incantare con questa favoletta? Si assuma le sue responsabilità, come ha fatto Stella, e faccia i nomi se ha le palle.
Ma sì, lasciamolo delirare in santa pace.
Forse non si rende conto che ormai, in Italia e anche fuori, tutti lo odiano. Veramente.
Grillo non fa alcuna "censura" sul suo BLOG. Tu si.
D'altronde un BLOG con censura non è un BLOG, ma un ABORTO, qualcosa che nasce già morto.
Nei tuo post, come in televisione non dici assolutamente niente: non fornisci fonti, dati, riferimenti, per accertare che quanto affermi sia vero o falso. Solo storie, chiacchiere, parole... Perche invece di attaccare Grillo non rispondi alle questioni che ti contesta?
Io, come molti altri, vogliamo TRASPARENZA (il che comporta anche qualche parolaccia, ma non è la fine del mondo!), cosa che è possibile in internet. Ma tu continui ad usare internet come la televisione: a senso unico, senza contraddittorio.
Finirà presto questo governo, e con esso il tuo ministero.
saluti
Valerio Guagnelli Scanzani
24 settembre 2007 17.00
Buonasera Sen. Clemente Mastella,
è da un po' che volevo visitare il Suo blog... stasera l'ho fatto.
Non sono persona da polemiche, né politicizzata e mi fare piacere avviare con Lei un dialogo costruttivo su quanto sto per scriverle.
Mi piace l'idea del blog, anche se oggi è diventata una moda, una forma di comunicazione, a volte usata male per alcuni elementi.
Lei il male d'Italia? Non credo ma a parte questo, il "vittimismo" (e mi scuso se non è Sua intenzione) non trovo sia la forma di comunicazione più giusta. Forse la gente vuole un contatto vero, e su questo mi congratulo per il fatto che sia Lei a riposndere personalmente, un contatto che permetta di capire, di approfondire e scoprire anche i Suoi pensieri.
Questo è un Suo spazio personale... perchè usare la firma Sen. Clemente Mastella? Allontana un po'... tutto qua!
Perchè a volte le Sue risposte sono scontrose? é dalla diversità che nasce il confronto ed il dialogo.
Perchè far intervenire prima Sua moglie?
Perchè parlare di Grillo?
Le ho scritto dandole del "lei" perchè questo mi è stato imposto dallo stile comunicativo che Lei ha adottato... avrei preferito il "tu" non per senso di non rispetto ma per senso di vicinanza ad un uomo che fa politica.
La ringrazio comunque anche per aver letto questo mio commento!
Le auguro una buona serata!
Solidea
24 settembre 2007 17.02
So che lei non approverà MAI e poi MAI questo commento data l'ormai scarsa democrazia che vige in Italia, oppure lo farà per far vedere che lei è davvero un uomo dal cuore grande grande grande, non come quel "delinquente senza cuore" di Grillo!! Ad ogni modo quello che voglio comunicarle è un macroscopico errore: "Come se io sia l'emblema del Male." Oh mio dio! Io dall'alto dei miei 19 anni e dal mio diploma di maturità classica so parlare meglio del Ministro della Giustizia?! Ma sarà sicuramente una svista, vero? Eh come siete distratti voi politici, o forse avete solo bisogno di una rinfrecatina sulle regole grammaticali italiane? Se è questo il problema io do ripetizioni di grammatica.. se siete interessati chiedete pure, sono di Roma quindi se volete in uno dei RARI momenti in cui non siete in aula possiamo parlare un pò di congiuntivi e affini!
Veronica D. da Roma
24 settembre 2007 20.22
Come se io sia o come se io fossi. In questo caso, per come è costruita la frase, non c'è un errore. Le lezioni di grammatica puoi anche continuare a prenderle. A insegnare, Veronica, c'è sempre tempo.
24 settembre 2007 20.33
Sig. Mastella, lei non è l'emblema del Male, ma in quanto Ministro della Giustizia, se c'è qualcosa che va male, deve prendersi tutte le responsabilità.
Se la attaccano per farle notare le conseguenze dei suoi errori non è colpa di chi l'attacca, ma dei suoi errori.
Giovanni S.
24 settembre 2007 21.04
Si.
24 settembre 2007 21.07
Bene Vagus, allora da domani faccio come Grillo, non lascio aperto a tutti ma solo a chi si registra sul mio blog. Solo che io lo farei per non dover selezionare commenti a cui rispondere tra oltre 4000 mila commenti di parolacce e insulti. Lui credo lo faccia per altri motivi, compresi mailing list preziose. Ok ?
24 settembre 2007 21.16