mercoledì 12 dicembre 2007

Pulcistella ha le mani libere


Dopo il teatrino della di questi giorni (Fini che chiede scusa a Berlusconi per le cose che gli ha detto, Veltrusconi, La Cosa Rossa, La Cosa Bianca, PDPLDLDPL, PD, PDDP, Bossi che pentito va a cena di Shiiilvio ad Arcore, il Rospo che fa tremare palazzo Chigi, L'applauso muto dei Verdi sulle note di Bella Ciao, Veltroni che aumenta di 500 unità i taxi e del 18% le tariffe - per venire incontro alle utenze) poteva mancare l'ultima esternazione ceppalonica?

E no, no che non poteva mancare: "Ho le mani libere" "Non vado al consiglio dei ministri (tiè)"
Tutto sommato una delle frasi più serie di queti ultimi giorni...

E l'immenso Giannelli ha colto in pieno questo delicato momento politico

giovedì 6 dicembre 2007

Che peccato e noi che speravamo.....

Il ceppalonico non si stanca mica, no, no...

Non sono certo sparito


Non sono sparito nè mi sono stancato del blog. E non sono certamente preoccupato di misurarmi con gli insulti e le critiche. Ma nell'ultimo mese ho avuto poco tempo libero a disposizione, e dal momento che la fase politica è da alcune settimane molto difficile, ho dovuto lasciare questa attività di lettura e scrittura per dedicarmi al mio lavoro. Ho letto che alcuni di voi lo capiscono e altri un po' meno. Come se passare qui sia per me un dovere. Talvolta ho aperto il blog solo per leggere. Altre volte mi sono limitato a cancellare le ingiurie. Altre ancora ho preso atto di alcune lettere private che arrivano anche qui. Ora siamo al momento politico cruciale: la verifica di governo e le decisioni da assumere in materia di riforme, a partire da quella elettorale. Veltroni e Berlusconi non mi convincono affatto. E trovo che Prodi stia facendo i passi giusti per cercare di portare chiarezza nella confusione che si è creata. Vedremo.


Infatti non è preoccupato, delle critiche: le ignora e le censura!
Ha avuto poco tempo, povero: che abbia lavorato, finalmente?
Non ti convince Veltrusconi? Ma come?



lunedì 26 novembre 2007

Mastella sei la vergogna di tutti noi

Dal Corriere della Sera
monito del guardasigilli contro la fiction di canale 5. giovedì prossimo l'ultima puntata

Mastella contro «Il capo dei capi»

Il ministro: «Andrebbe fermata. Si inneggia a Riina, mi spaventa»

L'attore Claudio Gioè, alias Totò Riina, in una foto di scena (Liverani)
GELA (Caltanissetta) - Dopo aver rinviato la fiction La vita rubata, il ministro della Giustizia Clemente Mastella prende di mira un altro prodotto della tv. Ad essere criticata dal Guardasigilli questa volta è la seguitissima miniserie per la tv Il capo dei capi, dedicata alla storia del boss mafioso Totò Riina. «Andrebbe sospesa» ha detto il Guardasigilli a Gela, Caltanissetta, dove ha incontrato i vertici della Magistratura. «Manca - ha aggiunto - quell'aspetto educativo che rimanda ai valori di una società sana». Per la conclusione della fiction (in onda su Canale 5 da cinque settimane) manca una puntata: l'ultima della miniserie è in programma giovedì prossimo. «Il capo dei capi è un farabutto. Non credo si possa battere la mafia se non crescono i valori nella società. Quando si inneggia a un camorrista, a un mafioso, questo mi spaventa» ha detto Mastella.

Vota: giusto bloccare la fiction?

«HO FATTO DA POSTINO» - Tornando a parlare dello stop alla fiction La vita rubata, sulla vita di Graziella Campagna uccisa dopo aver identificato un boss latitante. il ministro ha spiegato: «Io ho fatto da postino rispetto ad una richiesta che veniva dal presidente della Corte d’Appello di Messina. L’ho girato al direttore generale della Rai, al presidente della commissione di Vigilanza e il direttore generale ha preso le sue buone misure».

STRISCIONE PRO DE MAGISTRIS - Piccola manifestazione contro il Guardasigilli nel paesino nisseno. Uno striscione con la scritta «Imbavagliati come De Magistris» ha atteso il ministro della Giustizia Clemente Mastella all’uscita del Tribunale di Gela. Lo striscione era tenuto dagli «Amici di Beppe Grillo» di Caltanissetta che erano imbavagliati.

«IL MINISTRO PENSI ALL'INDULTO PIUTTOSTO» - «Il ministro Mastella dovrebbe occuparsi di fare funzionare i processi o degli effetti dell'indulto, piuttosto che pensare alle fiction». Così il sindaco di Corleone, Antonino Iannazzo, ha risposto al Guardasigilli che, giudicandola «diseducativa», ha sollecitato la sospensione della fiction sul boss Totò Riina. «A me non sembra che il programma sia diseducativo - ha aggiunto - anche se l'effetto emulativo è sempre possibile: al mondo ci sono anche quelli che inneggiano a Satana, ma sicuramente si tratta di una minoranza. Resta il fatto che uno Stato in cui c'è la libertà di stampa non dovrebbe censurare». Iannazzo, anche accogliendo le richieste di alcuni giovani corleonesi, ha organizzato per martedì una marcia «che testimoni - dice - come in tanti a Corleone non solo non si riconoscono in Riina, ma lo ritengono un personaggio assolutamente negativo». Alla manifestazione parteciperà anche l'attore Daniele Liotti, che, nella fiction, è l'unico personaggio inventato: Biagio Schirò, giovane corleonese che diventa poliziotto e sceglie lo Stato.



Dopo le esternazioni su Graziella Campagna, ne fa un'altra delle sue. Si inneggia a Riina, e si spaventa povero!

Ma siamo noi che siamo spaventati dal suo trasformismo! Dalla sua ripugnante figura.



sabato 24 novembre 2007

La Mafia (per Pastella) non esiste...





SOSPESA LA FICTION ANTIMAFIA


Graziella Campagna, perchè rischiare di ucciderla due volte?


fonte Articolo 21


Proprio per la tipologia di genere televisivo (Fiction) dedicata alla terribile storia di Graziella Campagna uccisa a 17 anni perche' testimone oculare di un delitto mafioso, prevista nel palinsesto di Raiuno per martedi' 27 novembre, non comprendiamo i motivi che hanno spinto il Ministro della Giustizia Clemente Mastella a chiederne la sospensione. La storia di Graziella Campagna è stata scritta sui giornali, approfondita e conosciuta dalla tv italiana ed è difficile che possa portare ad una turbativa per l'udienza di appello del 13 dicembre prossimo per i killer condannati già in primo grado per l'uccisione della giovane il 12 dicembre 1985.

Siamo convinti che il Ministro Mastella avrà modo di spiegare meglio ai telespettatori i motivi che lo hanno spinto a chiedere alla Rai la sospensione della programmazione. Per questo motivo sarebbe opportuno conoscere i contenuti della lettera inviata dal Ministro al direttore generale della Rai. Tra l'altro rammentiamo al ministro che la storia di Graziella Campagna, raccontata dal fratello, è stata oggetto di un lungo servizio realizzato da RT nella passata stagione.

'Cosi' la povera Graziella Campagna viene uccisa due volte': dice dispiaciuto e indignato Beppe Fiorello commentando la notizia della sospensione della Vita Rubata, tolta dalla programmazione di Raiuno del 27 novembre.
'Mi piace raccontare storie che nessuno conosce e che invece meritano di essere raccontate. Qui c'e' una ragazza morta barbaramente per aver incrociato sulla propria strada Cosa Nostra e c'e' un fratello, Pietro, che ha dedicato la vita a ridare dignita' alla propria famiglia', prosegue Fiorello.
'Questo film poteva essere un modo per aiutare i Campagna, invece, e parlo da cittadino non da attore, offriamo ulteriori garanzie a questi assassini che da oltre 20 anni la scampano.

Dispiace constatare che preferiamo atteggiamenti garantista a vantaggio di chi queste garanzia non la deve avere avendo calpestato una vita cosi' giovane. Siamo in un paese in cui la verita' e' calpestata, insabbiata, incerottata. Mi auguro, infine, che la situazione si sblocchi: il pubblico deve sapere questa storia'.
Graziella Campagna, interpretata dalla ventenne Larissa Volpentesta (nelle sale in questi giorni con I Vicere' di Faenza) fu barbaramente uccisa per essere stata involontaria testimone di un delitto di mafia. La ragazza, che lavorava in una tintoria di Saponara, piccolo centro della Sicilia in provincia di Messina, ritrovo' per caso in una camicia un documento compromettente che porto' Cosa Nostra alla decisione di eliminarla e di occultarne il cadavere. Era il 12 dicembre 1985. Principale accusato (e condannato all'ergastolo in primo grado) Gerlando Alberti junior, nipote dell'omonimo boss palermitano.

'Graziella aveva appena 17 anni e lavorava in una tintoria per portare soldi alla famiglia. Non aveva grilli per la testa - ha detto il fratello Pietro Campagna, intervenendo qualche giorno fa al convegno sulla legalita' nell'ambito del Saturno Film Festival ad Alatri -, non sognava di diventare un ingegnere o un avvocato, il suo unico sogno era guadagnare qualche lira per comprare il corredo. Venne trovata, 3 giorni dopo la sua morte, tra montagne orribili e desolate sfigurata da cinque colpi di lupara. Gli esecutori furono arrestati ma nonostante il processo vennero liberati. Il mio avvocato ha lavorato gratuitamente e alla sentenza ha pianto. In questi casi tutti dovrebbero seguire il suo esempio'.

Prodotto dalla Albatross di Alessandro Jacchia per Rai Fiction, La vita Rubata e' l'esordio alla regia dello sceneggiatore della Scorta e di Un eroe borghese: Graziano Diana.


Commento di Pastella: Mastella hai veramente rotto il cazzo!






venerdì 16 novembre 2007

Volo Rutelli- Mastella: no danni


Ne' dolo o colpa grave nella trasferta al Gp di Monza

(ANSA) - ROMA, 16 NOV - Nessun danno erariale, ne' dolo o colpa grave nella trasferta con volo di Stato di Rutelli e Mastella, in occasione del Gp di F1 di Monza. Lo ha stabilito la procura regionale della Corte dei Conti del Lazio che ha archiviato l'istruttoria aperta a seguito delle notizie pubblicate dal settimanale l' 'Espresso' e dell'esposto del Codacons. Palazzo Chigi e i ministri interessati spiegarono che Mastella sarebbe stato ospite di Rutelli, chiamato a premiare i vincitori.

giovedì 1 novembre 2007

Solidarietà a quei 4 sfigati....

Il ceppalonico diventa sempre più crittico. Chiedo lumi a tutti voi, gentili lettori, sull'ultimo post del mio clone. Io non ci ho capito niente!

La solidarietà al Campanile

E' stata una settimana durissima per tutti. Anche per i giornalisti de "Il Campanile", il giornale del partito. A loro voglio esprimere qui tutta la mia personale solidarietà come ho sempre fatto decine di volte in analoghe circostanze per giornalisti di altri quotidiani. E cosi, dal momento che gli attestati di solidarietà ai giornalisti del Campanile sono stati molto pochi , mi verrebbe di farlo anche a nome della Federazione nazionale della stampa, anche se non ho nessun titolo. Solitamente, rapida nello stare al fianco dei colleghi, questa volta la FNSI è mancata. Probabilmente troppo impegnata in questa sua vigilia congressuale per ricordarsi che non esistono quotidiani di serie A e di serie B e che tutti i giornalisti sono uguali.

giovedì 18 ottobre 2007

Marco Travaglio for president

post di Marco Travaglio tratto da Voglio Scendere

Fuori lui o fuori noi


Scusate se dico un’altra parolaccia, ma ho scoperto una cosa che mi ha lasciato basito: il cosiddetto ministro della Giustizia Clemente Mastella (parlando con pardòn) è tuttora iscritto all’ Ordine dei giornalisti professionisti .

Colui che ha definito Annozero il “Ku Klux Klan dell’informazione” e ne ha chiesto la normalizzazione minacciando, altrimenti, di sfiduciare il Cda Rai e di far cadere il governo, che ha insultato Santoro , il sottoscritto e Beatrice Borromeo , che ha definito Giovanni Floris “un farabutto”, che chiede i danni all’ Espresso “reo” di aver scoperto la sua gita di Stato aviotrasportata al gran premio di Formula Uno e le sue sei case comprate a prezzi da box auto nel centro di Roma, che paragona al terrorismo ogni critica nei suoi confronti, che scrive nel suo blog “ qual’è ” con l’apostrofo e “come se io sia”, che ha scritto una legge liberticida per far condannare fino a 100 mila euro i giornalisti che pubblicano atti d’indagine non segreti e dunque pubblici, ecco: questo bel tipo è un “collega”.

Fin da quando, a metà degli anni 70, Ciriaco De Mita lo promosse da portaborse a redattore della Rai di Napoli, suscitandovi un immediato sciopero di tre giorni. Divenuto professionista il 19 maggio 1975, lavorò esattamente per un anno e 32 giorni. Poi, nel 1976, venne eletto deputato e non uscì più dal Parlamento . Ma si guardò bene dal dimettersi dalla Rai: si mise in aspettativa . E vi rimase per 25 anni. Stipendio virtuale (quello da giornalista), contributi altrettanto virtuali (”figurativi”, si dice in gergo tecnico), ma pensione più che reale: dal 2000 il “giornalista” Clemente Mastella è un pensionato dell’Inpgi , pur avendo svolto la professione per 397 giorni appena (dev’essere per questo che l’altro giorno mi ha accusato di “scrivere su tanti giornali”: l’idea che un giornalista lavori l’ha comprensibilmente sconvolto).

Ora, lungi da me qualunque intento censorio , ci mancherebbe. Ma mi domando che ci faccia uno così, uno che ha questa concezione della libertà d’informazione, del diritto di cronaca e di critica, nell’Ordine dei giornalisti. Onde evitarmi di doverlo querelare nel caso in cui dovesse chiamarmi “collega”, domando rispettosamente all’Ordine dei giornalisti se non sia il caso di espellere il “giornalista” Mastella .

Oppure, in alternativa, di tenere lui e di espellere tutti i giornalisti veri.

sabato 13 ottobre 2007

Eravamo 3000 amici alla Bouvette...

...che volevano cambiare una legge (elettorale)
Nuovo fantastico delirio lisergico del ceppalonico


Tremila amici e una legge popolare



Sono soddisfatto. Volto pagina. Tremila amici sono arrivati da tutt'Italia per ragionare insieme a me di politica, di uno scatto da compiere, di un progetto di centro da portare avanti a testa alta, e, non ultimo , per manifestarmi solidarietà in un momento che, sia pur dietro le spalle, è stato molto difficile. Anche Pezzotta ha voluto essere presente. Ora guardo avanti. Alla legge popolare per la quale proveremo a raccogliere firme ovunque. Per chiedere che si inserisca nuovamente il diritto a esprimere le preferenze nella scheda elettorale.

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Mi viene difficile capire questa mossa. Chi sta al Governo, Sbirulino o il Mago Zurlì? Chi ha la possibilità di proporre dall'interno delle istituzioni un diritto sancito da un referendum popolare nel 1992 e cancellato a colpi di maggiornaza nella scorsa legislatura da una legge "Porcata"?

Ceppalonico, ma ci credi tutti degli idioti oppure sei il solo ad esserlo?



lunedì 8 ottobre 2007

Articolo da Vanity Fair

Ecco un articolo apparso su Vanity Fair che cita il mio blog!

INCLEMENTI CON CLEMENTE: SARÀ MASTELLA A PAGARE PER LA CASTA?

di Enrico Mentana


Non piaceva, ma serviva. E sembrava invulnerabile. Ora gli sparano addosso tutti. Troppi, forse.

Caro Mentana, ma come mai Mastella sta sulle scatole a tutti, tanto che lo stesso Grillo, dopo aver maramaldeggiato per anni, lo ha definito un capro espiatorio? È il simbolo della vecchia politica?
Alberto Tricarico, Milano

A me Mastella ricorda un certo personaggio. Forse lei è troppo giovane per ricordare i Brutos, un complesso antesignano del filone demenziale. Cantavano più o meno bene, ma uno di loro – Gianni – aveva il compito di stonare o sbagliare il tempo, così da beccarsi una immancabile sberla dal compagno che gli stava accanto. L’effetto comico era garantito. Erano molto popolari, e ancor di più lo divennero interpretando un Carosello memorabile, dove lo slogan pubblicitario veniva introdotto dalla fatidica frase: «Gianni, nonostante gli schiaffi che ti sei preso hai sempre una buona cera».

Mastella è proprio così, da decenni: funzionale al sistema politico, utile o indispensabile per ogni maggioranza, preso a pesci in faccia dai colleghi e dalla stampa, ma sempre lì. Spernacchiatissimo durante ogni legislatura, viene corteggiato ogni volta che il voto si avvicina: stando al centro, riceve fiori da entrambi i poli. Potendone scegliere uno solo, sa già che l’altro lo chiamerà traditore per tutta la legislatura: in compenso i colleghi di governo lo guarderanno con sospetto, molti con malcelato disprezzo, come a dire: guarda con chi ci tocca stare per avere la maggioranza.

Già, perché Clemente Mastella ha fatto il sottosegretario alla Difesa con Andreotti nel 1989, il ministro del Lavoro con Berlusconi nel 1994, il ministro della Giustizia con Prodi dall’anno scorso. Può essere considerato l’uomo più a destra della sinistra, o anche il più a sinistra della destra. E lui ci marcia.

Apparentemente invulnerabile – fino a poche settimane fa – a ogni critica, sopporta da un decennio almeno il marchio di principale voltagabbana (certo la concorrenza nel settore non manca). Quando Claudio Sabelli Fioretti cominciò una serie di interviste sul tema, andando a stuzzicare ogni tipo di personaggio, il suo nome saltava fuori ogni volta. Ricorda Sabelli: «Ormai era diventato un’icona del voltagabbanismo. Non c’era intervistato che, per difenderlo o per accusarlo, non avesse fatto il suo nome». Tant’è che, dopo 84 interviste, venne naturale concludere la serie con lui, Mastella. Il fatto è che le due anime forti di questo Paese, quella di sinistra e quella berlusconiana, lo considerano altro da loro, un utile estraneo, uno che lucra una piccola rendita di posizione elettorale e come tale va tenuto buono, ma è l’emblema vivente di una politica che viene dal passato, e che in un mondo migliore non ci dovrebbe essere.

Intanto, però, Mastella conta ancora. E siccome sa come tenere insieme il suo piccolo esercito («Può darsi pure in quarta fila. L’importante è sedersi. Non perdere mai la sedia», intervista al Corriere), si illudeva di essere alla fine sdoganato nell’Italia che conta. Sembrava avercela fatta: non più tardi di un mese fa Telese Terme, dove Mastella tiene annualmente la sua festa di partito, era diventata meta di un pellegrinaggio politico che nemmeno la più riuscita festa dell’Unità ha mai saputo convogliare. Da Berlusconi a Veltroni, da Padoa-Schioppa a Tremonti, Rutelli, Fassino, Amato.

Lui gongolava, come uno che alla fine ha svoltato, da centrista a centrale. Macché: pochi giorni dopo Clemente, il ministro dell’indulto e dell’insulto, era l’eroe negativo del Vaffa Day, l’uomo che Grillo eleggeva a emblema della politica da mandare a quel paese. Pensare che aveva appena preso in braccio Benigni… Reagì bene al primo colpo, il ministro di Ceppaloni; ma accusò il secondo, le foto dell’Espresso sul volo di Stato per il Gran Premio di, e poi le rivelazioni sulle case comprate a prezzo scontato. Era diventato insieme personificazione della politica cattiva che libera i delinquenti e della Casta che lucra alle spalle del contribuente. La sua apparizione infelice a Ballarò ha fatto il resto.

Ora piove sul bagnato. A essere sfottuto ci era abituato, a essere odiato no. I blog apparsi a fungo contro di luidementemastella, ceppalonisburning, mastellatiodio e clementepastella – gli hanno fatto toccare con mano il suo indice di gradimento nel popolo di Internet. L’uomo sul quale già vent’anni fa si ironizzava per via di quei pullman che affluivano a schiere dall’Irpinia per fare la claque alle relazioni congressuali di De Mita («Arrivano le truppe mastellate!») comincia a temere che anche il suo pullman politico si avvicini al capolinea. Sarà lui la vittima sacrificale di questa stagione a tinte forti? A leggere le cronache di questi giorni, sembra tornato il tempo della morte della Dc: solo che quella aveva il 30 per cento dei voti. Lui, Mastella, alle politiche dell’anno scorso ha racimolato l’1,4. Quello era lo scudo crociato, qui sembra che sparino sulla Croce Rossa…


Ringrazio Gab per la segnalazione!



Quando la nave affonda i topi scappano

Il Neo-terrorismo ceppalonico-newyorkese

Il clima politico attuale in Italia "rischia di essere un terreno di coltura di un neo-terrorismo che in Italia non è mai stato eliminato completamente"

"Questo clima rischia di essere uguale a quello della prima volta in cui venne messa in discussione la legittimità di un governo della Dc".

"Una spinta anticlericale oggi in Italia fortissima, un fenomeno simile a quello di Bartolo Longo nella Napoli di metà Ottocento"

Il Neo-terrorismo di Anno-zero

"Questo non e' giornalismo, non e' servizio pubblico, e' un linciaggio. E questi signori sono il Ku Klux Klan dell'informazione italiana. Sono una setta che ritiene di poter sparare, ammazzare le persone o ferirle moralmente ritenendo che poi, sorridendo cinicamente, si possa far finta di nulla e andare avanti, con un'altra puntata, un altro linciaggio".

Lo afferma in un'intervista al "Corriere della Sera", il ministro della Giustizia Clemente Mastella, scandalizzato dalla puntata di "Anno zero", andata in onda ieri sera. Allora, che effetto le ha fatto?

"Io -replica Mastella- sono sereno perche' ho la coscienza a posto, ma penso che cosi' non si puo' andare avanti. Non abbiamo assistito a una trasmissione, ma a un linciaggio. A un processo stalinista".

Il ministro della Giustizia obietta che la puntata di ieri non ha condotto un'inchiesta sulle pressioni della politica nei confronti della magistratura.

"Quella -osserva- non era affatto un'inchiesta giornalistica, che puo' essere spietata ma se e' seria e' benvenuta. Quello che ha messo in onda Santoro e' stato solo un giornalismo d'accatto, livoroso, rispetto al quale bisogna far fronte comune, perche' oggi e' toccato a me ma domani potrebbe toccare a chiunque altro, e non e' tollerabile".


Queste le parole, a voi i commenti....

venerdì 5 ottobre 2007

La lingua italiana quella sconosciuta



Come se io sia l'emblema...tabulati e Gozzini

Ho chiesto di sapere, nel post precedente, i vostri pensieri sulla legge Gozzini e sono pronto a discuterne insieme a voi. Aggiungo che mi piacerebbe anche conoscere le vostre impressioni sull'acquisizione di tabulati telefonici, sul diritto alla privacy e sull'esistenza di una sorta di Grande Fratello che ci spia fin dentro i cellulari.
Detto questo vorrei anche scusarmi con i puristi della lingua italiana per aver scritto "Come se io sia l'emblema del Male" al posto di "Come se io fossi", spiegando che per come era stata costruita la frase, e cioè come in una conversazione diretta, la cosa non mi sembrava così grave. In fondo il blog con i suoi post e i suoi commenti è paragonabile al linguaggio parlato. E certe libertà parlando mi sembra siano consentite. Non sto certo scrivendo un romanzo qui sopra. Mi fa piacere comunque che dagli insulti alcuni di voi siano passati alla critica letteraria e, da buon beneventano, dico: vuoi vedere che con il mio blog riesco a diventare anche oggetto del premio Strega?

giovedì 4 ottobre 2007

E se la tenga per sè

Sono soddisfatto. Volto pagina. Tremila amici sono arrivati da tutt'Italia per ragionare insieme a me di politica, di uno scatto da compiere, di un progetto di centro da portare avanti a testa alta, e, non ultimo , per manifestarmi solidarietà in un momento che, sia pur dietro le spalle, è stato molto difficile. Anche Pezzotta ha voluto essere presente. Ora guardo avanti. Alla legge popolare per la quale proveremo a raccogliere firme ovunque

lunedì 1 ottobre 2007

Tutto tranne che l'italiano

Nuovo post del Mastellone!

Dice il giornalista Andrea Bonanni su Repubblica che è sbagliato l'aver chiesto, come ho fatto io, che i ministri italiani chiamati all'estero per una riunione importante siano messi in condizione di parlare in italiano e di ottenere una simultanea italiana degli interventi e delle conversazioni. Ma che figura! Ma che vergogna! Gente che non parla le lingue non dovrebbe rappresentarci fuori dall'Italia! E allora replico: capisco e parlo il francese. Ma non è questo il punto. Io ho fatto solo rispettare una direttiva del nostro consiglio dei ministri del 2006 in cui abbiamo chiesto che vengano "evitate gerarchie linguistiche", e di conseguenza culturali. Ho in pratica difeso l'Italia e la decisione, che abbiamo assunto insieme alla Spagna, di portare avanti un'azione di contrasto contro la prassi in vigore all'estero. Ho solo chiesto il rispetto della nostra lingua e della nostra cultura. Ma, evidentemente, fatto da me non va bene neanche questo. I tedeschi - dice Bonanni - sono riusciti a imporre la loro lingua. Gli italiani e gli spagnoli - rispondo - ci stanno provando.

0 commenti

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questo il mio commento:

Un piccolo appunto. Io, Pastella, modesto cittadino, per poter lavorare devo conoscere l'inglese alla perfezione. La conoscenza di un'altra lingua mi darebbe la possibilità di ampliare i miei orizzonti lavorativi. Così, sottraendo soldi dal mio stipendio e tempo dal mio tempo libero mi sono iscritto ad un corso di lingua spagnola.
Ora i Ministri e tutti i parlamentari sono certamente messi in grado di imparare a parlare la lingua internazionale ufficiale, che piaccia o no , è l'inglese.
Prodi la parla correttamente, così come D'Alema. Non vedo perché non la debba parlare bene pure Mastella.

domenica 30 settembre 2007

Un due tre... Stella

Gianluigi Stella, noto giornalista del Corriere della Sera, fa lo spiritoso moralista su di me perchè sarei andato in aspettativa dalla Rai tanti anni fa facendomi pagare i contributi previdenziali per la pensione da giornalista pur essendo stato eletto in Parlamento. L'accusa si basa sull'ignoranza costituzionale e sulla non conoscenza dei fatti. Strano per un giornalista no? Le cose stanno così: non ho scelto io l'aspettativa pagata dallo Stato. Non si poteva fare diversamente. A quel tempo pagava la Rai. Il meccanismo valeva per tutti i dipendenti, giornalisti e non di un ente pubblico. Anche lui, se venisse eletto oggi, non potrebbe esercitare la professione e andrebbe in aspettativa. Dal 1998 in poi, fino ad arrivare alla pensione, i contributi li ho pagati io direttamente, per quasi dieci anni. Ma la storia è anche più curiosa e la racconto tutta: quando fui eletto deputato molti parlamentari svolgevano il doppio lavoro, dal momento che nulla imponeva una scelta. Io mi misi invece subito in aspettativa volontaria. Anzi passavo per fesso allora e i colleghi mi dicevano:"ma perchè l'hai fatto?". Rivolsi quindi un' interrogazione all'allora presidente della Camera, Ingrao, in cui sostanzialmente dicevo che tutti gli altri parlamentari di diversi partiti facevano il doppio lavoro e che la Dc tanto vituperata, su quell'argomento, si comportava invece correttamente dal punto di vista dell'etica. Scoppiò un putiferio. L'interrogazione non fu accettata, risposero gli uffici, perchè si faceva riferimento a dei colleghi, ma in Rai l'aria divenne irrespirabile. Si riunì il consiglio d'amministrazione e la vicenda si ingigantì al punto che tutti i colleghi deputati-giornalisti mi guardarono storto per mesi. Poi, dopo qualche tempo, fu presa la decisione che l'aspettativa fosse obbligatoria per gli eletti in maniera automatica.
Per cui Stella sbaglia di grosso. Ma per i magistrati che si mettono in pensione volontariamente anche prima dei cinquant'anni
non c'è scandalo invece se prendono la pensione anticipatamente e contemporaneamente lo stipendio da parlamentare. Gli autori della Casta sanno di chi parlo. Se la cosa avesse interessato me sarebbe accaduto di tutto. Non interessa me e dunque...non se ne parla. Spero solo che nella seconda edizione nel libro certe cose possano essere raccontate per come sono, e non per come si crede che siano.

"La sua carriera come giornalista e i suoi esordi nella vita politica sono stati ampiamenti descritti da lui stesso in varie interviste, citate ad es. nel recente libro "La casta" del giornalista Gian Antonio Stella[1], dove si legge come l'assunzione alla Rai di Mastella sarebbe stata agevolata da una raccomandazione del potentissimo democristiano Ciriaco De Mita, tanto che ne seguirono ben 3 giorni di sciopero della redazione locale."

Ora il ceppalonese clone vuol pure passare per persona corretta e dalla morale ineccepibile.
Perché non fa il nome di Di Pietro? Ha paura di essere, giustamente, querelato? Ha paura di perdere la causa ed essere sputtanato ancor di più?
Ma chi crede di incantare con questa favoletta? Si assuma le sue responsabilità, come ha fatto Stella, e faccia i nomi se ha le palle.
Ma sì, lasciamolo delirare in santa pace.
Forse non si rende conto che ormai, in Italia e anche fuori, tutti lo odiano. Veramente.

sabato 29 settembre 2007

Non mi posso distrarre un attimo che...

...il mio clone mi spara ben due post, di cui uno su Grillo: che palle!

sabato 29 settembre 2007


Un libro a quattro mani

“Se ne sono dette davvero di tutti i colori, negli ultimi giorni, ma ora tra Beppe Grillo e Clemente Mastella sembra arrivato il momento di una 'pace di Ceppaloni'. Un colpo di scena che non solo potrebbe archiviare i durissimi scambi di accuse sull'indulto ma addirittura veder nascere una 'strana coppia' editoriale, se andasse davvero in porto quella sorta di versione alternativa al fortunatissimo 'La Casta', vagheggiata da Mastella e colta al volo da Grillo.

L'iniziativa la prende proprio il comico-blogger che, a sorpresa, dichiara da Internet: "Non ci sto più al gioco al massacro ceppalonico. Mastella è solo un capro espiatorio. Il migliore sulla piazza della politica, certo. Per questo hanno scelto lui. Ma l'indulto non è una sua idea, ne sono convinto". Di più: "Mastella ha detto una grande cosa, ha annunciato un libro 'su tutte le altre caste, a partire dai giornalisti'. Questa volta sono d'accordo con lui. Gli offro la mia prefazione o, se preferisce, il libro lo possiamo scrivere a quattro mani. Vado fino a Ceppaloni se mi invita".

E l'invito arriva davvero. "Rispondo a Grillo che a scrivere sulle caste sono disponibile. Può venire tranquillamente a Ceppaloni come mi ha chiesto e possiamo scrivere a quattro mani", dice a L'Aquila il ministro di Giustizia. "Io credo - ha rilevato Clemente Mastella - che nel nostro Paese ci sia oggi sotto pressione la classe politica, le sue responsabilità, ma ci sono tante caste molto più forti e più potenti della cosiddetta casta della politica. Ci sono 'castisti' molto più forti".”

Solo un estratto dai siti giornalistici. In questo caso:"Quotidiano.net" di Nazione-Resto del Carlino.

L'intossicazione del blog

Il filtro serve a non farsi intossicare troppo. Nel fumo come in altre situazioni. Il mio blog viene preso d'assalto da anonimi, nomi inesistenti, provenienze curiose. Insulti espliciti dalla prima riga o insulti subdoli infilati dentro un discorso. Devo quindi leggerli tutti per capire a chi rispondere visto che non si può fare questo lavoro con oltre mille commenti al giorno. Solo per questo, come vi avevo accennato in un post precedente, ho scelto un filtro serio che la piattaforma offre. Chi commenterà, anche con critiche aspre ma corrette sarà sempre ben accetto.

venerdì 28 settembre 2007

L'editoriale di Clemente Pastella

Benvenuti a questa nuova rubrica di approfondimento.

Il mio alter-ego e clone si sta rifacendo il trucco.
Dopo le batoste ricevute, da buon ceppalonese, sta correndo ai ripari con tutte le armi possibili invocando il gioco al massacro nei suoi confronti da parte del web e dei giornalisti, forse rinvigoriti da questo vento di cambiamento.

Affronta Croza tacendo (tanto è un comico e chi può credere ad un comico?) e Floris mettendolo a tacere non appena il giornalista, miracolato dall'epurazione berlusconiana di Sofia del 2002, fa una domanda scomoda riguardo presunti, ma solo presunti, favoritismi nei confronti di figli, parenti, mogli, eccetera.

Anzi, non pago, ha deciso di pubblicare un libro nero sulla Casta dei giornalisti.
Anche Beppe Grillo sembra essere dalla sua, una volta tanto, e si dice pronto a scrivere un editoriale.

Sbatte le porte ed esce dal parlamento. Se la prende con Di Pietro, ma questa non è una novità. Se la prende con tutti gli altri dicendo che non è il solo a comportarsi così, come se questo lo giustificasse, e che non farà la fine di Craxi (che andò in esilio) e di Biagi (assassinato).
Manda la moglie a piangere sulle righe del Corriere a dire che "Non è cattivo, e che lo disegnano così..."

Fate attenzione.
Il ceppalonese non è affatto fuori gioco ed io, Pastella, dovrò ancora curare i commenti censurati sul suo blog.
Sta utilizzando la tattica del vittimismo per risollevarsi da questo odio prima sottocutaneo e poi esploso nell'ultimo anno in vari modi.

Certo, gran parte del merito di tale "odio" è dovuto ai clamorosi autogoal, la casa al centro a prezzi di saldo, l'aereo di Stato per portarlo da Salerno a Monza, l'indulto.
Ma non solo, e lui lo sa bene.

Non ditemi che prima, e parlo di molti anni fa, vi era simpatico.
E' un uomo dalle mille risorse e temo che, malgrado tutti i nuvoloni grigi che ricoprono il suo cielo, stia elaborando un piano raffinatissimo per per riavere un posto al sole, con tutto rispetto per la soap opera.

mercoledì 26 settembre 2007

Mastella, per gli amici Dumbo

Sono in trepidante attesa di un nuovo post del mio clone ( perché sia chiaro che l'originale sono io, Pastella ).
Nel frattempo ho cercato su Youtube il filmato Croza-Mastella, ma ancora niente da fare.
Ripropongo così un intervento di Marco Travaglio, il giornalista senza bavaglio, ad Anno Zero.





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Su indicazione di un mio affezionato lettore, a voi il video spettacolare Croza-Mastella

lunedì 24 settembre 2007

Non mi sembra poco

Continuo a ricevere migliaia di commenti da parte di lettori (in gran parte anonimi) che, invece di porre argomenti validi sul tavolo, poggiano insulti, parole senza un minimo di possibilità di vedere la luce e scappano veloci. Altrettanti numerosi sono quelli che per un post della domenica si lamentano perchè il lunedì non ci siano nè risposte nè commenti moderati sul blog. Vi ho già spiegato che leggo tutto personalmente e che poi seleziono e pubblico. Se non vi piace il metodo non so che farci. Questo è. Non passo le giornate sul pc. Ma buona parte delle sere si. Non mi sembra poco. Ma credo che per venirvi incontro farò come per il blog di molti altri personaggi: chiederò la registrazione al blog. Grillo lo fa no? Scommettiamo che se lo faccio io trovate da ridire anche su questo?


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Questo è il nuovo post del mio alter-ego. Ridicolo come al solito: in quanto ad ironia batte anche me che mi chiamo, non per niente, Pastella.
Rispondo solo ad un questito: "[...]Ma credo che per venirvi incontro farò come per il blog di molti altri personaggi: chiederò la registrazione al blog."


Infatti Grillo non chiede la registrazione. Comunque cosa cambierebbe? E poi a chi interesserebbe registrarsi? Cambierebbe qualcosa?

Epidemie....

Bene, Pierferdinando Casini, dopo aver assaporato la potenza della Rete ha aperto in tutta fretta un blog. Sarà in caccia di consensi? Che Dite?
Ormai è diventata un mania, ma al contrario del nostro eroe preferito nonché mio alter-ego, il titolare del partito della Santa Sede ha deciso, saggiamente, di lasciare liberi i commenti.
Bravo.
Primo perché si diventa più credibili.
Secondo perché, e qui qualcuno potrebbe rammaricarsene, si evitano il blog cloni che tanto ci piacciono.

Clemente Pastella

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Rettifica: il blog di Pierfedy è un fake. Ma ben fatto, senza dubbio...

domenica 23 settembre 2007

Don CLEME'...

Io mi chiamo Clemente Pastella
è sò il controllore più bello che c'è
io mi chiamo Pastella Clemente
e stò mmiez ò burdello dal '76

alla centesima intervista
alla sera mi sento uno straccio
per fortuna che tra la mia gente
ognuno si guarda e io mi guardo da mé

Tutto il giorno con quattro infamoni
briganti, papponi, cornuti e lacchè
tutte l'ore cò 'sta fetenzia
che sputa minaccia e s'à piglia cò me

ma alla sera m'assetto papale
dint'o night e mi faccio il serale
mi rilasso e mi sballo nu poco
mi spiego che penso e mi prend'ò cafè

A che bell'ò cafè
sol'a Napule 'o sanno fa
co' à ricetta ch'à n'amico bello
compagno e partito
ci ha dato mammà

Prima pagina venti notizie
ventuno ingiustizie e lo Stato che fa
si costerna, s'indigna, s'impegna
poi getta la spugna con gran dignità
mi scervello e mi asciugo la fronte
trà chi contesta e chi mi risponde
a' lloro ribbatto... chè d'é?
Si a politica mia nun v'é piace
chiedeteci e'lleggi a chi sà chiù di mé

Tutt'e iuorne pé fora alla casa cè
tengo nù seguito e gente e lacchè,
nù favore non nego a nisciuno
si ddoppé nù voto ncè iesce pè mé
tutt'o riest dei miei cumpare
pure a Cristo ci levano 'a croce
ò rispetto nun sann' che dè
volite 'a spremuta o volite 'o cafè

A che bell'ò cafè
sol'a Napule 'o sanno fa
co' à ricetta ch'à n'amico bello
compagno e partito
ci ha dato mammà

A che bell'ò cafè
sol'a Napule 'o sanno fa
co' à ricetta ch'à n'amico bello
compagno e partito
ci ha dato mammà

Nel paese ci stà l'inflazione, la svalutazione
e la borsa ce l'ha chi sà sape àrrubbà,
sti famiglie con uno stipendio
non ponn' fa a spesa e nun ponn' campà
Poi mi imputano 'finta innocenza...
sì l'indulto ls'é fatto, e vabbè
non ho chiesto la grazia pe' me
ma soltanto nù piccolo sconto
per chi stava dentro e felice nunn'è


Pé stì legge vi faccio un appello
che ogni processo mò sadd'accurcià
na penzat'aggio fatto e s'impone
che tutto si faccia alla televisione
Nce né andiamo dalla "De Filippi"
E faccimme "Ncè posta pe tè"
Quannè iesce a sentenza bbrindamme
gradite " O' Campari o volite 'o cafè

A che bell'ò cafè
sol'a Napule 'o sanno fa
co' à ricetta ch'à n'amico bello
compagno e partito
ci ha dato mammà

A che bell'ò cafè
sol'a Napule 'o sanno fa
co' à ricetta ch'à n'amico bello
compagno e partito
ci ha dato mammà

Qui non c'è più decoro le carceri d'oro
ma chi l'ha mai viste chissà
chiste so' fatiscienti pe' chisto i fetienti
se tengono l'immunità

Chi stà dint' nun tène lì santì
si è tenesse nun stesse più quà
sol'e pover stann' n'galera
e intant'é fetiente se stanno a spassà

A' giustizia in Italia e precaria
più precaria ca nun sè pò fà
nù processo cà mò s'accummencia
p'à fine d'o secolo forse cià fà
nci'apparamma con la prescrizione
si l'archiviazione possibil' 'unnè
tant'è o stesso...., ma chi se n'addona...
che crema d'Arabia ch'è chisto cafè!

LUIGI IOVINO

Sono io il Male d'Italia?

Scrivo da casa. Rilassandomi un po' al termine di una settimana durissima e stressante che ha visto ricominciare in tv "Anno Zero" con un violento attacco contro di me. D'altra parte la scorsa stagione la trasmissione si era conclusa con un attacco sempre a me. In linea dunque. Come se io sia l'emblema del Male. Sono io il Male d'Italia? Una settimana piena d'amarezza, ma anche di tanta solidarietà per fortuna. Dalla polizia penitenziaria a chi mi conosce per ciò che sono e che faccio, alla gente per strada che mi ha fermato per salutarmi e parlarmi. Certo dopo una settimana in cui il volume di fuoco sparato nei miei confronti è stato quello che è stato c'è anche in giro chi mi guarda in cagnesco. Vi racconto un episodio emblematico. Emblematico anche della superficialità di giudizio e dei luoghi comuni nei miei confronti.
Ero al ristorante a Napoli ieri, con mia moglie e alcuni amici. Al tavolo accanto due coppie mi guardavano e parlavano tra loro in inglese. Una coppia era americana di origini cinesi, l'altra italiana. La coppia italiana si lamentava della politica e spiegava all'altra, sempre in inglese, tutto ciò che non va in questo paese. Poi indicando me hanno detto altre cose e mi hanno additato come uno della Casta di intoccabili. E giù giudizi sommari e duri. Mia moglie che capisce bene l'inglese e lo parla altrettanto bene ha fatto allora una di quelle cose che solo una moglie può fare. Si è alzata dal tavolo e si è avvicinata alle due coppie presentandosi, e difendendo il marito: State parlando di mio marito, e ne state parlando molto male. Lo conoscete? Ha fatto qualche cosa in particolare che volete discutere? Parliamone subito. Ditemi, che vi si possa rispondere..." Da qui è partita una conversazione in cui, essendomi aggiunto anche io, è andata avanti per un po'. Lui era un professore di Potenza, arrabbiato contro tutti e tutto, fan di Grillo ed elettore di sinistra deluso e amareggiato. Si è lamentato con me che si fa troppo poco per il Sud,( " e lo dice a me? - ho risposto -come se ci fossero altri politici oltre a me a tentare di portare il discorso politico sul meridione..) e che il nostro paese non capisce l'importanza dei mercati stranieri. Che non facciamo abbastanza per sfondare in Cina, ad esempio. E dire invece che gli imprenditori italiani si stanno dando da fare in quella direzione. E' finita che si sono voluti fare una fotografia insieme a me. Questo episodio però è anche un sintomo che esiste ormai una convinzione diffusa e un pò superficiale delle cose che non vanno bene in Italia. Una vena di qualunquismo che si mischia all'antipolitica e a proteste giuste e che le soverchia.


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La polizia penitenziaria dovrebbe conoscerla ancora meglio...
La gente che la ferma e la saluta per strada non chiederà mica una raccomandazione?
Non è una bella consolazione fare una foto di gruppo: legga i commenti che le intasano i post, e se li ha cancellati può sempre leggere quelli di questo blog. Vedrà che non sono poi tanto qualunquisti e populisti come dice.

P.S. un ringraziamento sentito a Beppe Grillo


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Questi i commenti pubblicati di 6 fortunati + la chiusta di Mastellone

vagus ha detto...

Grillo non fa alcuna "censura" sul suo BLOG. Tu si.

D'altronde un BLOG con censura non è un BLOG, ma un ABORTO, qualcosa che nasce già morto.

Nei tuo post, come in televisione non dici assolutamente niente: non fornisci fonti, dati, riferimenti, per accertare che quanto affermi sia vero o falso. Solo storie, chiacchiere, parole... Perche invece di attaccare Grillo non rispondi alle questioni che ti contesta?

Io, come molti altri, vogliamo TRASPARENZA (il che comporta anche qualche parolaccia, ma non è la fine del mondo!), cosa che è possibile in internet. Ma tu continui ad usare internet come la televisione: a senso unico, senza contraddittorio.

Finirà presto questo governo, e con esso il tuo ministero.

saluti
Valerio Guagnelli Scanzani

24 settembre 2007 17.00

SolideaVitali ha detto...

Buonasera Sen. Clemente Mastella,
è da un po' che volevo visitare il Suo blog... stasera l'ho fatto.
Non sono persona da polemiche, né politicizzata e mi fare piacere avviare con Lei un dialogo costruttivo su quanto sto per scriverle.
Mi piace l'idea del blog, anche se oggi è diventata una moda, una forma di comunicazione, a volte usata male per alcuni elementi.
Lei il male d'Italia? Non credo ma a parte questo, il "vittimismo" (e mi scuso se non è Sua intenzione) non trovo sia la forma di comunicazione più giusta. Forse la gente vuole un contatto vero, e su questo mi congratulo per il fatto che sia Lei a riposndere personalmente, un contatto che permetta di capire, di approfondire e scoprire anche i Suoi pensieri.
Questo è un Suo spazio personale... perchè usare la firma Sen. Clemente Mastella? Allontana un po'... tutto qua!
Perchè a volte le Sue risposte sono scontrose? é dalla diversità che nasce il confronto ed il dialogo.
Perchè far intervenire prima Sua moglie?
Perchè parlare di Grillo?
Le ho scritto dandole del "lei" perchè questo mi è stato imposto dallo stile comunicativo che Lei ha adottato... avrei preferito il "tu" non per senso di non rispetto ma per senso di vicinanza ad un uomo che fa politica.
La ringrazio comunque anche per aver letto questo mio commento!
Le auguro una buona serata!
Solidea

24 settembre 2007 17.02

Veronica D. ha detto...

So che lei non approverà MAI e poi MAI questo commento data l'ormai scarsa democrazia che vige in Italia, oppure lo farà per far vedere che lei è davvero un uomo dal cuore grande grande grande, non come quel "delinquente senza cuore" di Grillo!! Ad ogni modo quello che voglio comunicarle è un macroscopico errore: "Come se io sia l'emblema del Male." Oh mio dio! Io dall'alto dei miei 19 anni e dal mio diploma di maturità classica so parlare meglio del Ministro della Giustizia?! Ma sarà sicuramente una svista, vero? Eh come siete distratti voi politici, o forse avete solo bisogno di una rinfrecatina sulle regole grammaticali italiane? Se è questo il problema io do ripetizioni di grammatica.. se siete interessati chiedete pure, sono di Roma quindi se volete in uno dei RARI momenti in cui non siete in aula possiamo parlare un pò di congiuntivi e affini!

Veronica D. da Roma

24 settembre 2007 20.22

Sen.Clemente Mastella ha detto...

Come se io sia o come se io fossi. In questo caso, per come è costruita la frase, non c'è un errore. Le lezioni di grammatica puoi anche continuare a prenderle. A insegnare, Veronica, c'è sempre tempo.

24 settembre 2007 20.33

Giovanni ha detto...

Sig. Mastella, lei non è l'emblema del Male, ma in quanto Ministro della Giustizia, se c'è qualcosa che va male, deve prendersi tutte le responsabilità.
Se la attaccano per farle notare le conseguenze dei suoi errori non è colpa di chi l'attacca, ma dei suoi errori.

Giovanni S.

24 settembre 2007 21.04

Marco B. ha detto...

Si.

24 settembre 2007 21.07

Sen.Clemente Mastella ha detto...

Bene Vagus, allora da domani faccio come Grillo, non lascio aperto a tutti ma solo a chi si registra sul mio blog. Solo che io lo farei per non dover selezionare commenti a cui rispondere tra oltre 4000 mila commenti di parolacce e insulti. Lui credo lo faccia per altri motivi, compresi mailing list preziose. Ok ?

24 settembre 2007 21.16

Salvare Capra e...Cavoletti da Bruxelles

Ci risiamo. Il mio Clone è proprio incorregibile.

Dopo averci fatto tremare a Senato ("Ho fatto una radiografia della situazione - spiega il ministro della InGiustizia, a Napoli per la festa della polizia penitenziaria - per quanto mi riguarda il governo non corre pericoli. Il pericolo viene da altre parti''),
ora ha deciso di prendersela con un Magisrato che sta facendo il suo dovere.
Una domanda mi sorge spontanea: ma Storace era ubriaco o cosa?

Poi cosa chiederà? Il rimpasto di Governo? E già, mica uno si chiama Pastella per niente!

P.S. sono in trepidante attesa del prossimo post del Clone

mercoledì 19 settembre 2007

Quelli del bollino

Tutti qui, tutte le sere, in duemila, a spiegarmi che cosa è un blog. Allora sentiamo che cosa è? Uno spazio dove minacciarmi, riempire i commenti di insulti, lamentarsi perchè a un commento del giorno prima non è stata data ancora risposta (come se fosse obbligatorio o dovuto) senza neanche tener conto del tempo che ci vuole per leggere e dedicarsi a un blog. E fate anche gli spiritosi firmano i commenti con i nomi degli assassini liberati con l'indulto. Come se alle due di notte mentre dedico del tempo a me e a voi io possa star li a ragionare più di tanto nella scelta delle vostre firme. Io taglio gli anonimi e basta. Gli altri li pubblico, con calma e tempo. Certo che ho capito la provocazione della firma assassina. E per questo non avrei dovuto pubblicare? Da una parte mi accusate di censura perchè non rispondo a vecchie questioni già da me chiarite (come la testimonianza a un matrimonio) o perchè non porgo l'altra guancia. Dall'altra non fate neanche lo sforzo di andare a leggere tutti gli insulti o i commenti violenti e critici che libero dopo averli letti. Vi chiedete dove sono i miei amici, la gente che crede in me, gli iscritti all'Udeur e del perchè non sono qui sopra a difendermi o a lasciare commenti graditi. Ve lo dico chiaramente e ancora una volta: io non chiedo a nessuno di venire in soccorso. Non ne ho bisogno. Non mi servono i commenti tipo quanto sei bravo o quanto sei bello. Io volevo confrontarmi con la popolazione del web e lo sto facendo, con serietà, costanza, fatica e una certa dote di umiltà. Pubblico quasi solo commenti scomodi e scelgo a chi rispondere per non dover passare tutta la giornata qui sopra. Voi siete liberi di insultarmi e fare ciò che vi pare. Io non sono libero di tutelare con un minimo di filtro le vostre gravi offese? Strana forma di democrazia vi siete inculcati in testa! Ma già, voi siete quelli del bollino. Quelli per il quali ci sarà uno che dirà questa è una pera matura quest'altra non ancora. Ma sì, fatevi mettere il bollino. E provate a prendere i voti con le bestemmie che lasciate sul mio blog. Come programma non c'è male. .

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Scatenate l'inferno con i commenti!!!

Grillo,Mastella,Prodi e l'alzheimer

Centinaia di commenti della stessa mano e dalla stessa "casa" mi intasano pretendendo che mi vergogni di non so che. Io non mi occuperò di questo come di tanti altri commenti offensivi e ignobili. Proseguirò per la mia via replicando a chi argomenta con serietà la propria contrarietà o i propri pensieri. E scriverò dei post su ciò che vedo e credo.
I drammi non possono essere strumentalizzati a fini politici. La vicenda Pelliciardi è sconvolgente e merita tutto il rispetto possibile. Ma nè io nè la mia segreteria al ministero abbiamo mai ricevuto la lettera di cui si parla. Sono disposto a qualunque discorso e pronto anche a un incontro, ma ripeto la mia convinzione: non è l'indulto in se che crea nuovo dolore. Molte persone sono libere grazie al provvedimento del Parlamento. Molte hanno intrapreso una seria strada di reinserimento nella società. Molti sono inoltre i casi di detenuti ingiustamente che hanno beneficiato della misura decisa.
Ma Grillo che cosa sa? Grillo si è montato la testa e parla di Prodi, una delle persone più serie che ho conosciuto in anni di politica, come dell'Alzheimer Prodi. E allora io, che di questa malattia conosco tutto, e che ho dovuto accompagnare mio padre passo passo nel tunnel del buio immenso, mi sento di dire: Grillo non è solo un uomo senza cuore, ma è un uomo che mangia il cuore degli altri. Ma non per diventare più coraggioso, come i pellirossa o altri popoli credevano. Bensì per diventare più codardo.

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Questo il mio commento ovviamente censurato
Al solito qui avrete lo spazio necessario per sfogarvi.

Clem non sa neanche di cosa dovrebbe vergognarsi... La nomina alla Rai come giornalista con la raccomandazione di Ciriaco de Mita può bastare o debbo continuare?
Non si tratta di strumentalizzare i drammi quanto di renderli visibili ad una classe politica che finge di non vederli.

Sono anni che Grillo attacca il potere, chiunque lo rappresenti. Ha definito Berlusconi Dorian Gray, Portatore nano di democrazia, Psiconano etc. Solo con Prodi, però, grazie all'effetto V-Day gli insulti sono arrivati sui media di massa: TV e giornali.

Grillo codardo poi, questo è il colmo! E' andato da Prodi a presentargli il Programma, al consiglio di amministrazione di Telecom a dirne quattro al "Tronchetto dell'infelicità", ha raccolto fondi per comprare un microscopio elettronico per svelare i danni dei PM2, ha organizzato il V-Day.

Codardo è chi si trincera dietro le istituzioni e dietro le immunità e non accetta il confronto con chi lo ha delegato in parlamento affinché lo rappresentasse.
Guardi il blog di Antonio di Pietro per esempio, il fatto che il gradimento nei suoi confronti stia crescendo sempre di più di cosa è indice? Non è forse anche dovuto al fatto che chiunque liberamente ed educatamente possa esprimere la propria opinione? Non è dovuto al confronto delle idee?

martedì 18 settembre 2007

Grillo? Un delinquente senza cuore

Nel suo blog Grillo continua ad attaccarmi. Prima voleva garantire assistenza legale ai parenti vittime di assassini usciti grazie all'indulto e trasformatisi in belve feroci. Poi ha deciso di raccogliere queste sofferenze in un libro bianco.
Per me Grillo è un delinquente senza cuore. Come definire chi si propone di strumentalizzare il dolore ultragiustificabile di chi ha perso amici, affetti, parenti per omicidi terribili attribuendo la responsabilità di quel dolore all'indulto? Come se l'indulto stesso fosse la causa di un omicidio, come se chi ha votato in Parlamento il provvedimento possa essere corresponsabile dell'omicidio in questione. Un assassino è tale, indulto o non indulto.
Per me Grillo è un ignorante costituzionale. Come definire chi finge o fa finta di non sapere che a proporre l'indulto è stato tutto il Parlamento e non solo il ministro della Giustizia?. Io ritengo che il provvedimento sia stato giusto e non scarico certo la responsabilità sugli altri. Ma la proposta è del Parlamento.
Per me Grillo non arriva alla vita di Benigni. Viva Benigni!

P.s. Mi sembra chiaro ora, e non era un segreto neanche prima, che Grillo punti a una presenza politica nazionale forte. Ce la farà a fare le liste? Vedremo. Ma la politica c'entra eccome.

lunedì 17 settembre 2007

Benvenuti al Blog di Clemente Pastella

Il sen. gran truffaldin. lup. mannar. on. Clemente Pastella si farà portavoce degli umori e dei giusti insulti che il popolo italiano vorrà fargli.

Questo spazio nasce come risposta al mio blog ufficiale nel quale liberamente censuro tutte le opinioni che sono discordanti con quello che scrivo.

Qui potrete, finalmente, lasciare i vostri commenti senza paura che vengano censurati.

Vi segnalo infine altri blog che svolgono, da più tempo, questo compito istituzionale:

Buona lettura!