Non voglio arrendermi all’idea che noi Italiani ci meritiamo questa marmaglia auto-referenziata. Non posso credere che parecchi milioni di noi vadano alle urne ancora una volta convinti che questa sarà la volta buona, sarà la volta che il governo non cadrà perché non c’è più Mastella.
Già proprio lui, il nostro eroe. Colui che ha reso possibile, invero insieme ad un pugno di persone spregevoli come il Rospo, la caduta dell’ultimo governo Prodi, che almeno ha avuto l’onore e la coscienza di terminare la sua carriera politica dopo essere stato l’unico a sconfiggere per due volte su due Berlusconi.
Mastella: il simbolo di una politica un po’così, fatta di tanti amici e amichetti, di poltrone, di clan, di familiari sistemati più o meno legalmente, almeno nella forma, nei posti pubblici che contano.
Finora questo essere strisciante era riuscito abilmente a rimanere in sella montando sempre sul cavallo più fresco. Glie ne do atto, in trent’anni è riuscito a rimanere a galla con tutta la sua ciurma fiutando di volta in volta il vento che avrebbe gonfiato le vele della sua nave.
Ma questa volta qualcosa si è rotto. Da solo Mastella vale circa l’1% dell’elettorato, tanto se si pensa che è un fenomeno localizzato in un unico feudo, quello di Ceppaloni. I topi più fedeli hanno abbandonato la nave che affondava già da molto tempo. Boselli gli ha offerto una scialuppa di salvataggio (lo 0,01% dei Socialisti + l’1% di Mastella sarebbe comunque stato il 1,01% per i Socialisti tutto in cambio di una poltroncina al Senato) ma Clemente ha rifiutato.
Ma Mastella è ormai fuori mercato come un'auto Euro 2.
L’aveva pensata giusta anche questa volta, ma il gioco non gli è riuscito. Nella legislatura che si sta per concludere è riuscito ad attrarre su di se le simpatie di larghe fascie dell’opposizione. Ricordiamo che le uniche due grosse formazioni che si opposero all’indulto sono state AN e IDV.
Questa mossa sarebbe stata la sua Wild Card da presentare a Berlusconi alla successiva tornata elettorale. L’indulto, infatti, ha permesso diversi sconti di pena per tanti politici. Ma le antipatie che si è attirato in questo modo hanno spinto anche i meno moderati elettori del PDL di minacciare il non voto se Mastella avesse fatto parte della messe elettorale.
Berlusconi, che non è un coglione, ha incrociato i dati delle proiezioni di tutti i suoi sondaggi e ha scoperto che con l’1% sicuro in più di Mastella avrebbe perso una percentuale certamente superiore di voti, specialmente fra gli indecisi. Così senza mezzi termini il nostro eroe è rimasto a bocca asciutta. Nessuno lo vuole più, a nessuno interessa l’1% di voti da spostare a destra o a sinistra.
Poi ti capita di sentire che oggi ci penserebbe non due ma 10 volte prima di far cadere il Governo Prodi: ma vaffanculo va!